Diventare imprenditori con il servizio “agricoltura insieme”

Maggio 2017

FERRARA – Accedere alla terra, ottenere fondi dai Psr – Piani di sviluppo rurale e fare un progetto d’impresa innovativo e diversificato. Sono solo alcuni degli step che devono affrontare i giovani che vogliono diventare agricoltori, un percorso spesso a ostacoli che Cia Ferrara ha l’obiettivo di semplificare, per favorire il ricambio generazionale e dare nuova linfa al settore.

Per farlo, oltre all’abituale consulenza dei tecnici dell’associazione, nasce il servizio “agricoltura insieme”: uno speciale “affiancamento” da parte degli agricoltori Cia nei confronti di chi vuole diventare agricoltore ed ha bisogno di un sostegno, ma anche della preziosa esperienza di chi agricoltore lo è già.
Lo sportello ha aperto ufficialmente nel corso della Festa dell’Agricoltura di Portomaggiore, come spiega Gianfranco Tomasoni, ed è già una realtà sul territorio.

“L’idea di aprire questo servizio di supporto ai giovani che vogliono entrare nel settore – spiega Tomasoni – è nata letteralmente sul campo. Capita sempre più spesso di incontrare ragazzi che hanno la passione per l’agricoltura e buone idee, ma non sanno da dove cominciare o hanno ricevuto risposte vaghe e non soddisfacenti. Il compito di chi è già agricoltore e ha un’esperienza alle spalle è, a mio avviso, quella di dare un indirizzo e spiegare dove andare e cosa fare concretamente. Non è un servizio che vuole sostituirsi a quello dei tecnici della nostra associazione. Ma il primo approccio al nostro lavoro è spesso molto burocratico e credo, invece, sia importante trasferire ai più giovani la passione, il bello di fare agricoltura anche in maniera diversa e innovativa”.

Un obiettivo di supporto e sostegno che sta dando i primi frutti con Monia Mingozzi, 36 anni, che da dieci gestisce un circolo ippico a Portomaggiore e vorrebbe integrare la sua attività, aprendo una fattoria didattica e un agriturismo. “Parteciperò alla Festa dell’agricoltura di Portomaggiore insieme agli agricoltori e ai tecnici di Cia come testimonial del servizio ‘agricoltura Insieme’, che per me è stata una realtà ancora prima della sua ‘nascita’ ufficiale – spiega la giovane imprenditrice. Quando ho deciso di coniugare la mia attuale attività alla didattica per i bambini e all’agriturismo, pensando che fosse un ottimo modo di rendere fruibile il mondo rurale, ho trovato molti ostacoli e diverse porte chiuse, un coro di ‘non si può fare’.
Un’esperienza che credo capiti a molti giovani, soprattutto se parliamo di agricoltura non tradizionale, quella definita multifunzionale.
Il caso ha voluto che incontrassi Gianfranco Tomasoni della Cia, un allevatore che mi ha indirizzata e aiutata nel mio percorso, dandomi quello che nessuno mi aveva dato prima: ascolto e interesse reale per la mia idea.
Grazie al supporto suo e dell’associazione, a settembre inizierò il percorso di formazione per diventare imprenditrice agricola e farò un investimento per acquistare del terreno”.

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