Alla ricerca di un adeguamento delle pensioni basse

Gennaio 2017

On. Marialuisa Gnecchi – componente Commissione 11 – Lavoro della Camera dei Deputati

Pensioni basse e provvedimenti per il 2017: l’attuale situazione politica è molto delicata e, al momento, non è prevedibile quale sarà la durata della legislatura, ma ci auguriamo, innanzitutto, la ripresa del dialogo fra Governo e parti sociali, che ha portato alla sottoscrizione di un accordo il 23 settembre 2016.

Il contenuto dell’accordo è stato recepito nella Legge di bilancio e prevede, tra l’altro, la quattordicesima, l’abolizione definitiva delle penalizzazioni sulle pensioni a partire dal 1 gennaio 2018 per coloro che vanno in pensione prima dei 62 anni (fino al 31 dicembre 2017 erano già state eliminate con la precedente Legge finanziaria), l’Ape sociale e l’Ape volontaria (Anticipo finanziario a garanzia pensionistica).

Inoltre, prevede l’accesso anticipato alla pensione per i lavoratori precoci, l’accesso più agevolato per i lavoratori usuranti, l’estensione del cumulo gratuito dei contributi versati in diversi fondi previdenziali, ivi comprese le casse professionali, anche per l’accesso alla pensione anticipata di anzianità.

Infine, è prevista anche la garanzia di accesso alla pensione in regime ‘opzione donna’, anche alle lavoratrici che al 31 dicembre 2015 avevano compiuto 57 anni, se dipendenti, e 58 anni se autonome.

Nei primi mesi di quest’anno è prevista la ripresa del dialogo fra governo e sindacati per concordare la seconda fase dell’accordo del 23 settembre scorso, affrontando le seguenti questioni: valorizzare e tutelare il lavoro di cura a fini previdenziali, differenziare l’adeguamento dei requisiti rispetto alla speranza di vita, tenendo conto dell’attività lavorativa effettivamente svolta, il ritorno alla legge 388/2000, a partire dal 2019, per la rivalutazione (perequazione) dei trattamenti pensionistici in essere, con il meccanismo di perequazione per scaglioni e non per fasce, quindi più favorevole ai pensionati.

Sempre nella seconda fase il governo si è impregnato a valutare l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia, legata al numero dei contributi e all’età d’uscita per garantire l’adeguatezza delle pensioni medio – basse, che interessa in modo particolare le giovani generazioni, prendendo come spunto la proposta del prof. Raitano (citata espressamente nell’accordo). Su tale problema è stata altresì depositata alla Camera dei Deputati la proposta di legge n. 2100 a firma Gnecchi – Damiano.

In sede di confronto della seconda fase dell’accordo, infine, c’è l’impegno a valutare la possibilità di differenziare o superare le attuali forme di adeguamento dei requisiti pensionistici alla aspettativa di vita, per alcune categorie di lavoratori e lavoratrici per tenere conto delle differenze nella speranza di vita, come raccomandato anche dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.

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