Segnali contraddittori sul mais, ma in Emilia Romagna sarà una campagna da ricordare

Gianni Verzelloni

In Emilia Romagna la campagna maidicola si sta rivelando davvero ottima, potrebbe essere non così nelle regioni più a nord di noi, in Italia ma soprattutto in Europa

Al momento le notizie dopo l’avvio della campagna di raccolta del mais sono estremamente contraddittorie: Usda ha rivisto al rialzo le previsioni produttive su scala mondiale, per il buon aumento che prevedeva sia in Usa che in Europa. Notizie recenti dicono altro: “Rileva la Bmti (Borsa merci telematica italiana) nella sua analisi mensile sui prezzi nel mercato cerealicolo italiano, realizzata a partire dai listini delle Camere di commercio, dopo la stabilità di luglio, segnali di rialzo hanno interessato in apertura di agosto i prezzi del mais. Dopo essersi attestati a luglio su un prezzo medio di 178 euro/t, praticamente invariati rispetto a giugno (+0,8%), le quotazioni del mais secco nazionale hanno registrato infatti un aumento nelle prime rilevazioni di agosto, superando la soglia dei 190 euro/t. Incremento che è dipeso, oltre che dai timori per possibili danni alle colture a causa del maltempo registrato nelle regioni del nord Italia, anche dal rischio che le condizioni siccitose in nord Europa causino una forte contrazione del raccolto maidicolo europeo”, prosegue la borsa merci.

Premesso che anche quest’anno la superficie investita a mais in Italia risulta calata rispetto ai 650 mila ha del 2017 di altri 7/8 mila ha, abbiamo raccolto il commento di Loredano Poli di Progeo sulla realtà regionale e le notizie che ci ha fornito sono eccellenti: “Annata molto buona, dovuta all’andamento stagionale; è piovuto nei momenti giusti per il miglior sviluppo del mais, che produce molto ed è sano, quindi il fungo dell’aflatossina non si è sviluppato, non avendo trovato le condizioni giuste per farlo”.
“Abbiamo già fatto oltre 200 analisi su campioni di mais da granella giunto in stabilimento, solo 2, e lievemente, hanno superato la soglia di tolleranza in termini di aflatossine”.
“Resa ottima anche in granella, da 100 quintali in su (120) nella nostra zona. Lungo l’asse del Po arriviamo anche a 130. Purtroppo nel 2018 c’è stata una riduzione delle semine, ma arriveremo, con le produzioni abbondanti, a toccare il raccolto dello scorso anno, comunque scarso, a seconda delle varietà. Ma anche chi ha fatto trinciato per biodigestori ha produzioni alte, quindi nel complesso scorte altissime”.

Si tratterà quindi di aspettare e vedere quale sarà l’andamento effettivo in nord Europa, cosa che avrà riflessi anche per il nostro mercato, sperando che non ci siano sorprese negative sui prezzi per i nostri produttori.

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